venerdì 14 febbraio 2020
lunedì 5 agosto 2019
AL MUSEO FERRARI UN’ESPOSIZIONE TEMPORANEA DELLE VETTURE SPERIMENTALI REALIZZATE DAGLI STUDENTI DEL TERRITORIO
© Paolo Cavanna - Al Museo Ferrari un’esposizione temporanea delle
vetture sperimentali realizzate dagli studenti del territorio
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Maranello, 1° agosto 2019 – Apre oggi al Museo Ferrari un’esposizione temporanea dei veicoli sperimentali realizzati dagli studenti del territorio per le competizioni internazionali “Solar Challenge”.
Emilia 4 è l’ultimo veicolo, fra quelli esposti nella Sala Convention del Museo, che è stato progettato e costruito dai ragazzi dell’Istituto Superiore Alfredo Ferrari di Maranello e del consorzio ITS Maker, con la collaborazione e il supporto dell’Università di Bologna, della stessa Ferrari e di altre imprese della Motor Valley. Il prossimo ottobre questa auto a energia solare e a 4 posti attraverserà il continente australiano per la “Bridgestone World Solar Challenge 2019”, in gara con le vetture di altri giovani team di tutto il mondo.
Al Museo sono esposte anche altre automobili progettate e messe a punto in ogni dettaglio dai ragazzi dell’Istituto Ferrari, che lo scorso anno si sono aggiudicati con Emilia 3 la vittoria dell’edizione americana della competizione, di cui erano gli unici rappresentanti europei.
La mostra è segno dello storico legame fra la Casa di Maranello e l’Istituto Alfredo Dino Ferrari, fondato nel 1963 da Enzo Ferrari per offrire alle giovani generazioni una formazione altamente specializzata in ambito automobilistico.
L’esposizione, a ingresso libero, sarà visitabile presso il Convention Center del Museo di Maranello dal 1° al 15 agosto, dalle 9:30 alle 14.
lunedì 22 aprile 2019
Gionata della TERRA 2019
ScuolaZOO Chanel ci spiegha la storia di questo giorno, era il 22 Aprile 1070
mercoledì 2 gennaio 2019
Ambiente: Arpa, nel 2018 in Fvg meno polveri ma più ozono
Trieste, 2 gen - Rispetto al 2017, il 2018 appena concluso in Friuli Venezia Giulia è stato caratterizzato da una situazione migliore per quanto riguarda le polveri sottili, da qualche criticità con l'ozono e da una tendenza all'aumento per i pollini. Lo segnala l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, Arpa Fvg, in una nota che riporta una prima analisi preliminare sullo stato della qualità dell'aria nell'anno appena concluso. La nota indica in primo luogo una generale diminuzione nella presenza delle polveri sottili. Una diminuzione particolarmente evidente nel numero dei superamenti giornalieri, che è rimasto quasi ovunque significativamente inferiore alla soglia prevista dalla vigente normativa (35 superamenti del valore medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo) (figura 1). Un contributo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato è stato dato dalla meteorologia. Nell'anno appena concluso, infatti, i mesi solitamente favorevoli al ristagno atmosferico (gennaio, febbraio e dicembre) sono risultati frequentemente perturbati, spesso con ventilazione proveniente da Nord e Nordest, che ha favorito la rimozione dell'inquinamento atmosferico. Pur in un contesto decisamente migliore rispetto agli anni passati, nel 2018 si è comunque confermata la tendenza ad una maggior presenza di polveri sottili al confine con il Veneto, zona posta all'imboccatura della valle Padana che, essendo maggiormente protetta dai venti provenienti da Nord e Nordest, è più soggetta al ristagno atmosferico e all'accumulo degli inquinanti rilasciati in atmosfera. Per quanto riguarda l'ozono (figura 2), il 2018 ha sostanzialmente confermato i valori elevati osservati negli anni precedenti e l'ubiquità di questo inquinante, tipicamente associato al periodo estivo. I riferimenti di legge sono stati infatti
giovedì 16 novembre 2017
mercoledì 15 novembre 2017
Ambiente, 26 progetti in 5 regioni, in arrivo i fondi dal ministero
Finanziato primo stralcio fondo progettazione con 5,7 milioni, attivano opere per un totale di 280 milioni in Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli e Provincia Bolzano. Galletti: “Accelerare progetti chiave per la lotta al dissesto in tutta Italia”.
Il ministero dell’Ambiente finanzia il primo stralcio del fondo progettazione per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, assegnando i primi 5,7 milioni di euro a cinque regioni italiane, che permetteranno di portare avanti opere per quasi 280 milioni sul territorio. Il provvedimento che reca la firma della direttrice per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero Gaia Checcucci interviene per finanziare le prime quattordici progettazioni in Piemonte, cinque in Friuli Venezia Giulia, tre in Liguria, due a testa in Veneto e nella provincia autonoma di Bolzano. “Accelerare nella progettazione – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è la vera chiave di volta nella lotta al dissesto idrogeologico, nelle grandi città come nei più piccoli comuni. Nei nostri numeri – spiega il ministro - si coglie l’enorme importanza dell’effetto moltiplicatore di investimento che un progetto solido sia in grado di determinare in termini di ricaduta sul territorio. Il fondo istituito dal Collegato Ambientale – conclude Galletti - diventa allora uno strumento strategico, che proseguiremo nelle prossime settimane a finanziare per altre Regioni italiane”.
In Veneto il ministero dell’Ambiente destina oltre 2 milioni di euro per due grandi progetti, che valgono complessivamente 181 milioni. Sono, nello specifico, le casse di espansione per le piene del fiume Piave in corrispondenza delle Grave di Ciano a Crocetta del Montello (Treviso) e l’estensione dell’invaso Montebello a servizio del torrente Chiampo a Montebello Vicentino (VI).
I progetti che ricevono il finanziamento in Piemonte sono quattordici per 1,56 milioni di euro, in grado di attivare opere per oltre 35 milioni. Riceve il finanziamento per 305 mila euro del ministero il progetto per gli interventi di rifunzionalizzazione dell’asta del torrente Sessera a Pray (Biella), opera da 6,4 milioni di euro, come anche l’accessibilità da nord alla Reggia di Venaria Reale e nuovo ponte sul torrente Ceronda da oltre 5 milioni e il primo programma operativo del programma di gestione dei sedimenti del torrente Orco da 4,5 milioni a Chivasso. A Villar Pellice (Torino) arrivano fondi per la progettazione di due interventi: il primo, che vale due milioni e ottocento mila euro, è il completamento delle opere di messa in sicurezza del Rio Cassarot, il secondo da 2,1 milioni è la sistemazione del torrente Rospart.
La lista del ministero per il Piemonte prosegue con due progettazioni a Settimo Vittone di sistemazione idraulica del rio Calamia, la messa in sicurezza della viabilità e dell’abitato dal pericolo di caduta dei massi a Piedicavallo (Biella), l’adeguamento delle quote d’argine del torrente Cervo a Balocco e il canale scolmatore del rio San Pietro a Castellamonte (To). A Bussoleno previsto in finanziamento per la progettazione del completamento dell’arginatura del fiume Dora Riparia, a Moncalieri per il secondo stralcio dell’intervento in sponda destra del Po. I fondi del ministero serviranno a definire i progetti anche a Valperga (To) per lo scolmatore dal Rio Levesa al Torrente Gallenca a salvaguardia di tre centri abitati e a progettare il consolidamento dell’abitato e la sistemazione del versante sottostante via Cernaia.
In Liguria sono tre le opere da 39,4 milioni complessivi in cui il ministero interviene con il fondo progettazione: si tratta in particolare del canale scolmatore del torrente San Siro e Magistrato a Santa Margherita Ligure, opera da 33 milioni di euro che verrà progettata con 621 milioni del dicastero, ma fondi sono destinati anche ai lavori di messa in sicurezza idaulica del rio Fasceo e del rio Carendetta ad Albenga e al secondo lotto per la sistemazione idraulica del Rio Migliarese.
In Friuli Venezia Giulia cinque le progettazioni finanziate, con fondi per 800 mila euro che attivano opere da 12,8 milioni. Duecentosessantotto mila euro sono destinati alla progettazione del ripristino della Rogga San Giusto, oltre 200 mila euro serviranno a Tarcento per i progetti di sistemazione delle frane in via del Castello, via Riviera di Ponente e via Sottoriviera. A Tolmezzo la prevenzione dal rischio idrogeologico nel bacino idrografico del torrente Frondizzon, a Malborghetto Calbruna la prevenzione del rischio sugli affluenti del fiume Fella, a Muggia la messa in sicurezza della strada provinciale 14.
Due infine le opere da progettare nella provincia di Bolzano che trovano il finanziamento ministeriale di 585 mila euro per interventi da 11,3 milioni complessivi: la sistemazione del fiume Isarco e la mitigazione del pericolo di caduta massi sulla strada statale 12 a nord della galleria del Virgolo, entrambe nel capoluogo.
Il ministero dell’Ambiente finanzia il primo stralcio del fondo progettazione per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, assegnando i primi 5,7 milioni di euro a cinque regioni italiane, che permetteranno di portare avanti opere per quasi 280 milioni sul territorio. Il provvedimento che reca la firma della direttrice per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero Gaia Checcucci interviene per finanziare le prime quattordici progettazioni in Piemonte, cinque in Friuli Venezia Giulia, tre in Liguria, due a testa in Veneto e nella provincia autonoma di Bolzano. “Accelerare nella progettazione – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è la vera chiave di volta nella lotta al dissesto idrogeologico, nelle grandi città come nei più piccoli comuni. Nei nostri numeri – spiega il ministro - si coglie l’enorme importanza dell’effetto moltiplicatore di investimento che un progetto solido sia in grado di determinare in termini di ricaduta sul territorio. Il fondo istituito dal Collegato Ambientale – conclude Galletti - diventa allora uno strumento strategico, che proseguiremo nelle prossime settimane a finanziare per altre Regioni italiane”.
In Veneto il ministero dell’Ambiente destina oltre 2 milioni di euro per due grandi progetti, che valgono complessivamente 181 milioni. Sono, nello specifico, le casse di espansione per le piene del fiume Piave in corrispondenza delle Grave di Ciano a Crocetta del Montello (Treviso) e l’estensione dell’invaso Montebello a servizio del torrente Chiampo a Montebello Vicentino (VI).
I progetti che ricevono il finanziamento in Piemonte sono quattordici per 1,56 milioni di euro, in grado di attivare opere per oltre 35 milioni. Riceve il finanziamento per 305 mila euro del ministero il progetto per gli interventi di rifunzionalizzazione dell’asta del torrente Sessera a Pray (Biella), opera da 6,4 milioni di euro, come anche l’accessibilità da nord alla Reggia di Venaria Reale e nuovo ponte sul torrente Ceronda da oltre 5 milioni e il primo programma operativo del programma di gestione dei sedimenti del torrente Orco da 4,5 milioni a Chivasso. A Villar Pellice (Torino) arrivano fondi per la progettazione di due interventi: il primo, che vale due milioni e ottocento mila euro, è il completamento delle opere di messa in sicurezza del Rio Cassarot, il secondo da 2,1 milioni è la sistemazione del torrente Rospart.
La lista del ministero per il Piemonte prosegue con due progettazioni a Settimo Vittone di sistemazione idraulica del rio Calamia, la messa in sicurezza della viabilità e dell’abitato dal pericolo di caduta dei massi a Piedicavallo (Biella), l’adeguamento delle quote d’argine del torrente Cervo a Balocco e il canale scolmatore del rio San Pietro a Castellamonte (To). A Bussoleno previsto in finanziamento per la progettazione del completamento dell’arginatura del fiume Dora Riparia, a Moncalieri per il secondo stralcio dell’intervento in sponda destra del Po. I fondi del ministero serviranno a definire i progetti anche a Valperga (To) per lo scolmatore dal Rio Levesa al Torrente Gallenca a salvaguardia di tre centri abitati e a progettare il consolidamento dell’abitato e la sistemazione del versante sottostante via Cernaia.
In Liguria sono tre le opere da 39,4 milioni complessivi in cui il ministero interviene con il fondo progettazione: si tratta in particolare del canale scolmatore del torrente San Siro e Magistrato a Santa Margherita Ligure, opera da 33 milioni di euro che verrà progettata con 621 milioni del dicastero, ma fondi sono destinati anche ai lavori di messa in sicurezza idaulica del rio Fasceo e del rio Carendetta ad Albenga e al secondo lotto per la sistemazione idraulica del Rio Migliarese.
In Friuli Venezia Giulia cinque le progettazioni finanziate, con fondi per 800 mila euro che attivano opere da 12,8 milioni. Duecentosessantotto mila euro sono destinati alla progettazione del ripristino della Rogga San Giusto, oltre 200 mila euro serviranno a Tarcento per i progetti di sistemazione delle frane in via del Castello, via Riviera di Ponente e via Sottoriviera. A Tolmezzo la prevenzione dal rischio idrogeologico nel bacino idrografico del torrente Frondizzon, a Malborghetto Calbruna la prevenzione del rischio sugli affluenti del fiume Fella, a Muggia la messa in sicurezza della strada provinciale 14.
Due infine le opere da progettare nella provincia di Bolzano che trovano il finanziamento ministeriale di 585 mila euro per interventi da 11,3 milioni complessivi: la sistemazione del fiume Isarco e la mitigazione del pericolo di caduta massi sulla strada statale 12 a nord della galleria del Virgolo, entrambe nel capoluogo.
Roma, 14 nov - http://www.minambiente.it
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