mercoledì 29 gennaio 2014

L'energia per uscire dalla crisi: le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici Gorizia, 17 Febbraio 2014

Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, attraverso la riduzione dei consumi e l’integrazione di sistemi di produzione di energia a fonti rinnovabili, costituisce un obbligo stabilito a livello comunitario ed una necessità indifferibile nell’ottica di una politica energetica sostenibile. La riduzione del consumo energetico e l’abbattimento delle emissioni di biossido di carbonio portano a benefici ambientali, ad un miglioramento generale della salute e del benessere dei cittadini e possono costituire elementi strategici per stimolare l’economia in un periodo di grave crisi congiunturale come quello attuale. Il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica presuppone, infatti, lo sviluppo di materiali, di tecniche di costruzione, di apparecchiature e di tecnologie sostenibili nei diversi settori produttivi interessati, i cosiddetti green job, e costituisce un aiuto alle famiglie e alle imprese che possono ridurre i loro costi fissi. A tali vantaggi si aggiungono le detrazioni fiscali stabilite dallo Stato in favore degli interventi di recupero edilizio e soprattutto della riqualificazione ed efficienza energetica degli edifici, attività a cui è riconosciuto il beneficio massimo del 65% sulle spese sostenute. L’incontro intende promuovere l’utilizzo razionale dell’energia e informare i cittadini, i professionisti e le imprese delle opportunità riconosciute dalla recente normativa in materia.
Assessore regionale all’ambiente e all’energia avv. Sara Vito

lunedì 20 gennaio 2014

Riciclaggio di batterie agli ioni di litio per il recupero di metalli pesanti pericolosi - Piano d’azione per l’ecoinnovazione

Riciclaggio di batterie agli ioni di litio per il recupero di metalli pesanti pericolosi - Piano d’azione per l’ecoinnovazione: Riciclaggio di batterie agli ioni di litio per il recupero di metalli pesanti pericolosi - Piano d’azione per l’ecoinnovazione


Riciclaggio di batterie agli ioni di litio per il recupero di metalli pesanti pericolosi

Il progetto RecLionBat, finanziato mediante lo strumento finanziario per l'ambiente (LIFE), ha sviluppato una tecnica per il trattamento delle batterie agli ioni di litio esaurite, prevalentemente utilizzate in dispositivi elettronici portatili, che consente di recuperare cobalto e nichel.

Le batterie ricaricabili agli ioni di litio (Li-ion) alimentano numerosi dispositivi elettronici, quali telefoni cellulari, computer portatili e fotocamere digitali. Tali batterie offrono un eccellente rapporto energia/peso, non influiscono sulla memoria e producono perdite di carica ridotte quando non vengono utilizzate.

Ogni anno, tuttavia, si stima che l'Unione europea (UE) produca circa 160.000 tonnellate di batterie esaurite. Oltre a costituire una significativa fonte di rifiuti, queste batterie contribuiscono al consumo di importanti risorse e metalli.

Per conservare risorse e ridurre al minimo il degrado ambientale, problemi di cui si occupano il Piano d'azione per le tecnologie ambientali (ETAP, Environmental Technologies Action Plan ) e la strategia Europa 2020, l'UE ha introdotto la nuova direttiva sulle batterie per ridurre la minaccia costituita dalle batterie esaurite per la salute umana e l'ambiente. In base alla direttiva, in vigore dall'ottobre 2008, i produttori sono ora responsabili del trattamento delle batterie residue. Dal settembre 2009, inoltre, gli Stati membri devono assicurare che le batterie raccolte vengano trattate e riciclate utilizzando le migliori tecniche disponibili.

Le batterie Li-ion pongono una speciale minaccia, in quanto contengono un'elevata percentuale di metalli pesanti pericolosi. Delle 4.000 tonnellate di batterie agli ioni di litio scadute raccolte nel 2005, 1.100 erano costituite da metalli pesanti, mentre altre 200 erano costituite da elettroliti tossici. La società francese Société Nouvelle d’Affinage des Métaux (SNAM), insieme alla belga Floridienne Chimie, ha fondato il progetto RecLionBat per sviluppare una tecnica di riciclaggio di tali batterie. Al progetto sono stati destinati oltre 1,5 milioni di euro, incluso un finanziamento di 380.000 euro da parte di LIFE.

Tramite questo progetto, la SNAM ha costruito una struttura pilota con una linea di trasformazione per convogliare, smistare, trattare termicamente e distruggere batterie Li-ion esaurite. Il progetto ha sviluppato un efficace trattamento di pirolisi, che comporta il riscaldamento delle batterie raccolte in modo che gli elementi costitutivi, quali rame, ferro e piccoli composti, possano essere separati tramite macinazione e setacciatura. I piccoli composti vengono quindi trattati chimicamente per estrarre cobalto e nichel, che vengono rivenduti ai produttori per il riutilizzo.

Questo processo consente di riciclare fino al 60% dei componenti delle batterie. SNAM stima che un'unità RecLionBat di 1.000 tonnellate è in grado di recuperare dalle 550 alle 600 tonnellate di metalli adatti per il riutilizzo, contribuendo in tal modo a preservare le risorse naturali e l'ambiente. La quantità residua di rifiuti destinata alla discarica, inoltre, risulta notevolmente ridotta.

Dalla conclusione del progetto LIFE, la SNAM ha sviluppato un processo proprio di riciclaggio delle batterie e trasforma ora batterie esaurite da tutta Europa. La società collabora con le agenzie di raccolta francesi SCRELEC e COREPILE, nonché con BEBAT in Belgio e G&P nel Regno Unito.